XI GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’ACCOGLIENZA
“Sinergie per il riconoscimento delle persone migranti scomparse nel Mediterraneo”
2 ottobre 2024 - 09.00 - 15.00
Sala dell’Aeroporto di Lampedusa -1 piano
Contrada Cala Francese – Lampedusa
Saluti:
- Tareke brhane, presidente comitato 3 ottobre
Intervengono:
- Cristina Cattaneo, Professore Ordinario di Medicina Legale e delle Assicurazioni presso il Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano, direttrice del LabAnOf (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) – in collegamento
- Salvatore Vella, Procuratore Capo, Procura della Repubblica di Gela
- Antonio Grande, dirigente superiore medico della polizia di stato
- Mahmoud Kaba, Project Coordinator of "Mediterranean Cooperation of CSOs on Migration and Missing Migrants" at EuroMed Rights;
- Sarah Klingeberg, Regional Internal Displacement and Migration Adviser for Europe and Central Asia, International Committee of the Red Cross (ICRC) - Delegation to the European Union, NATO and the Kingdom of Belgium
- GORAN BATIć, International Commission on Missing Persons (ICMP)
- Andrea García Borja, Missing Migrants Project OiC | IOM
MODERA:
- Andrea Palamenghi, LabAnOf (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense), Università degli Studi di Milano.
Lingua di lavoro: italiano, inglese, francese, arabo con traduzione simultanea
Diretta su zoom (per partecipare con domande) e pagina facebook del Comitato 3 ottobre (per assistere alla conferenza)
La conferenza è realizzata in collaborazioe con Labanof e sotto il patrocinio del Ministero dell'Università e della Ricerca, della Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazione (SIMLA) e dell'Università degli Studi di Milano.
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IDENTIFICAZIONE DEI MORTI IN MARE
Migliaia sono state le vittime in mare e soltanto una piccola parte di esse è stata recuperata o identificata. La grande maggioranza dei morti nel Mediterraneo rimane ancora oggi del tutto sconosciuta: sia dal punto di vista del numero effettivo, che dell’identità delle vittime.
Sotto quest’ultimo profilo, soprattutto a seguito del naufragio alle coste dell’isola di Lampedusa del 3 ottobre 2013, a più livelli si è intensificato il confronto e il dibattito sulla necessità non solo di recuperare tutti i corpi delle vittime in mare, ma anche di dare a ciascuna di essa un nome, una identità e una degna sepoltura. Questo non solo per tutelare la dignità delle vittime ma anche per garantire ai familiari delle stesse di avere informazioni e ricongiungersi con le salme dei propri cari.
Dare un nome a tutte le vittime del Mediterraneo rappresenta una grande sfida per l’Italia e l’Europa, una sfida che presenta sicuramente delle difficoltà pratiche, ma che grazie alla collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca, istituti scientifici e organizzazioni possono essere superate.
A partire dal 18 aprile 2015, il Comitato 3 ottobre è impegnato regolarmente nel tentativo di dare un nome alle numerose vittime delle stragi in mare. Attualmente in Italia ci sono migliaia di persone migranti morte in mare ancora senza un nome.